
03 Mag Come investire con alta inflazione
L’inflazione è qui per restare, con tutta probabilità, e gestire i nostri risparmi in contesti ad elevata inflazione diventa molto difficile, sia a causa della perdita di valore dei soldi che lasciamo sul conto, sia a causa del calo sofferto dagli asset in cui abbiamo investito.
In questo articolo, proviamo a capire come gestire i nostri investimenti in tempi di elevata inflazione, facendo riferimento a tre elementi basilari attorno ai quali costruiremo la nostra strategia, sia nel breve che nel lungo periodo.
Come l’inflazione distrugge risparmi e investimenti
L’inflazione non è un terremoto finanziario soltanto per i nostri risparmi, ma anche per il nostro portafoglio, portandosi dietro una serie di effetti negativi che possono destabilizzarci parecchio come investitori.
Da un punto di vista “diretto”, l’aumento del costo della vita affligge i soldi che abbiamo risparmiato perchè ne diminuisce il valore reale: quei 5 mila euro che avevamo sul conto, oggi, con un’inflazione al 10% annuo, compreranno molte meno cose di ieri.
Se ci pensi, è un qualcosa di drammatico, per una persona, che con tanti sacrifici ha risparmiato quei soldi: infatti, a posteriori, avrebbe avuto più senso spendere tutto quello che avevi guadagnato, che risparmiarlo e scoprire, a posteriori, che con quei soldi non riuscivi a coprire tutte le spese programmate.
Infatti, l’unico vero modo per proteggere i propri risparmi dal peso dell’inflazione è investirli, questi risparmi: ma, quando hai iniziato ad investire, e l’inflazione si è presentata sui mercati, ti sei reso conto di come anche il tuo portafoglio si stesse sciogliendo come neve al sole.

Famosissimo fu quel meme che ci diceva come, se avessimo lasciato i nostri soldi sul conto, avremmo perso il 10% l’anno per l’inflazione: investendoli, invece, stavamo perdendo il 10% al giorno.
E infatti, l’avvento dell’inflazione impatta negativamente sui nostri soldi investiti in diverso modo, generando molta volatilità sul nostro portafoglio.
Tecnicamente, l’aumento dell’inflazione segnala un ciclo economico “finale”, un classico “Late Cycle” che, nell’avvicendamento dei cicli economici stessi, anticipa una recessione.
E, se le azioni sono l’asset che più di ogni altro soffre l’avvento di una crisi recessiva, si capisce subito perchè le azioni soffrano un aumento dell’inflazione.
L’inflazione porta con se anche un aumento generale dei tassi sui mercati e dei rendimenti delle obbligazioni, fenomeno che ha diversi effetti negativi per i nostri asset investiti:
- Se i tassi aumentano, le obbligazioni che abbiamo in portafoglio perdono valore, sia perchè il loro valore attuale sarà calcolato con tassi maggiori (effetto finanziario), sia perchè le nuove obbligazioni emesse saranno più attraenti (effetto economico);
- Con l’innalzamento dei tassi, anche le azioni soffrono, per gli stessi motivi (effetto finanziario, sui flussi di cassa futuri, ed effetto economico);
- Con l’aumento dei rendimenti obbligazionari, aumenta il costo opportunità di molti asset come materie prime e oro, i quali risentono negativamente delle prime fiammate inflazionistiche (ebbene si, anche l’oro, il cui ruolo di protettore dall’inflazione va meglio analizzato dai classici commentatori).
L’inflazione sembra voler tirare giù tutto, all’interno del nostro portafoglio.
Infatti, con l’avvento dell’inflazione, osserviamo un aumento della correlazione azioni / bond, che diventa pericolosamente positiva: questo perchè azioni e bond scendono all’unisono – per i motivi visti prima – e le obbligazioni non svolgono più quella funzione protettiva che di solito svolgono.
Questo fenomeno fa sì che non solo le azioni osservino un calo importante delle quotazioni – come visto – ma anche che portafogli considerati “prudenti” registrino cali importanti, come osservato ad inizio/metà 2022.
Quindi, come investire in contesti di alta inflazione, se, da una parte, i risparmi sul conto perdono sempre più valore e, dall’altra, i miei soldi investiti sembrano voler venire sempre più giù?
Un modo c’è, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, strutturando sia una strategia sul breve, che una sul lungo periodo: infatti, come mostrato, se il nostro modello All Weather ha resistito così bene all’inflazione del 2022, anche meglio di portafogli considerati meno rischiosi, un modo ci sarà!

Come combattere l’inflazione nel lungo periodo
L’unico modo per combattere l’inflazione nel lungo periodo è investire in azioni.
Non c’è altra asset class che batta l’inflazione e protegga i nostri risparmi dal suo potere erosivo meglio delle azioni.
Questa affermazione sembra andare in controcorrente rispetto all’affermazione secondo la quale l’inflazione affligge negativamente anche le azioni nel nostro portafoglio, come visto su: ma questo accade nel breve periodo.
Nel lungo periodo, come molte ricerche confermano (si può analizzare il Working Paper di Schrodes, What are the inflation beating asset classes), le azioni restano il miglior asset da detenere per battere l’inflazione.
Con alta inflazione, abbiamo già detto che i rendimenti delle obbligazioni crescono e si può arrivare a pensare che i nuovi Titoli di Stato, emessi ad interessi molto più interessanti, siano più convenienti delle volatili azioni, nel lungo periodo, ma non è così: chi si protegge dall’inflazione con i Titoli di Stato o con le obbligazioni soffre solo di illusione monetaria.
Le obbligazioni hanno tutt’altro compito in portafoglio (ti consiglio di visionare i miei innumerevoli video sul tema) e non è quello di darti protezione dall’inflazione (semmai, da una recessione: approfondisci qui con un altro video).
Quindi. per i nostri risparmi a lungo periodo, la via maestra per proteggerli dall’inflazione è avere azioni, per il semplice motivo che le azioni sono tra le asset class a maggiori rendimenti reali attesi: come detto, chi pensa di affrontare l’inflazione con i Titoli di Stato è viziato solo da illusione monetaria, valutando il rendimento dei bonds al lordo dell’inflazione, senza considerare il loro rendimento reale.

Se consideriamo il rendimento reale, solo le azioni (e i REITs) battono in modo importante l’inflazione.
Nel breve periodo, però, abbiamo anche scoperto che le azioni, così come anche i REITs, sono il peggior asset da detenere in portafoglio: quindi, sapendo che quello che succede nel breve periodo può influenzare parecchio il nostro lungo periodo, per investire con alta inflazione dobbiamo anche diversificare il portafoglio con giusti accorgimenti.
Come combattere l’inflazione nel breve periodo
Nel breve periodo, l’inflazione può essere combattuta in due modi alternativi, ma complementari:
- Controllando le spese effettuate e, quindi, provando a risparmiare e investire a lungo periodo, come scritto sopra;
- Diversificando il portafoglio e cercando di inserire all’interno di esso strumenti che possano ridurre la volatilità di breve periodo indotta dall’inflazione.
Come abbiamo visto sopra, il problema delle sorprese inflazionistiche e che, nel breve periodo, comportano un’importante volatilità sul nostro portafoglio, volatilità che non possiamo gestire con le classiche obbligazioni, che infatti soffrono come le azioni.
Come mostrato nella rielaborazione seguente, in epoca di forti pressioni inflazionistiche, la correlazione azioni / bonds diventa positiva e questi tendono a muoversi alla stessa maniera, soprattutto al ribasso (motivo per il quale portafogli anche percepiti come poco rischiosi segnano importanti cali, come visto nei grafici precedenti)

Con una diversificazione non tradizionale, invece, usando le stesse metodologie che usiamo per costruire il nostro portafoglio All Weather (e motivo per il quale, nel 2022, il portafoglio All Weather ha ridotto moltissimo la variabilità rispetto ai portafogli classici) e usando asset alternativi alle obbligazioni, si riesce a ridurre parecchio la volatilità del portafoglio nel breve periodo.
E a raggiungere in modo più semplice quel lungo periodo nel quale, invece, come detto, saranno le azioni a proteggerci dall’inflazione.
Cosa prevede questa diversificazione non tradizionale?
La diversificazione non tradizionale prevede di affiancare accanto ai Nominal Bonds classici, per diversificare il rischio azionario, una serie di asset, che riducono l’impatto della forte volatilità indotta dall’alta inflazione in diverse fasi.
Attenzione a questo problema: l’inflazione ha diverse fasi, che vanno affrontate con asset differenti.
Prima, osserviamo una crescita dell’inflazione che sembra transitoria (reflazione), poi abbiamo le prime sorprese inflazionistiche forti, che mettono paura, poi l’inflazione mette radici più profonde e si comincia a levare il rischio stagflazione (qui, generalmente, i tassi reali sono già aumentati parecchio, creando danni a tutti gli asset), fin quando la forte inflazione non fiacca la domanda e si crea una recessione.
Il ciclo generalmente ricomincia, specie quando ormai l’inflazione è strutturale, ed ecco perchè si dice spesso, come anche noi abbiamo avuto modo di spiegare nel nostro Tightening Cycle, che l’inflazione sarà un nuovo paradigma economico che durerà parecchio.
Come detto, l’inflazione ha diverse fasi e, per migliorare un portafoglio, si può ricorrere a diversi asset, che funzionano diversamente nelle diverse fasi:
- obbligazioni inflation linked nelle prima reflazione
- Break Even Inflation Rate alle prime fiammate inflazionistiche
- dollari e bonds a breve termine nella stagflazione
- Oro in tutto il periodo inflazionistico (facendo attenzione a cosa succede quando i tassi reali aumentano tra la seconda e terza fase).
Conclusioni
Il percorso di investimento che abbiamo costruito ci permette di sopravvivere anche in periodi ad elevata inflazione: d’altronde, l’obiettivo della nostra filosofia All Weather è proprio quello di essere resilienti e pronti ad ogni scossone di mercato, compreso quello inflativo.
Però è bene anche specificare che All Weather è solo uno dei tanti modi per affrontare il problema inflativo, che tanto sta diventando pressante: secondo noi, è uno tra i più efficienti (garantendo tranquillità e rendimenti, come mostrato), anche se il punto centrale della questione è come sia fondamentale investire, per battere l’inflazione.
Se non ci preoccupasse la volatilità di breve periodo, potremmo anche investire solo in azioni, consci del fatto che, come detto sopra, l’inflazione si batte sopratutto con le azioni stesse.
Se non ci preoccupasse la correlazione positiva di breve periodo bonds/azioni, potremmo usare anche un 60/40 classico (come alcune ricerche confermano, specie quelle di Vanguard, dicendoci che “long- term portfolio outcomes do not seem to vary much across the different correlation regimes, suggesting that the strategic decision of the stock/bond mix ultimately remains the primary determinant of dispersion in end outcomes, regardless of correlation“).
Ergo, l’importante è risparmiare e investire i nostri soldi, per battere l’erosione dell’inflazione: sul come, ognuno trovi la sua strategia ideale, sulla base di obiettivi di vita, orizzonti temporali e tolleranze al rischio.
Qui, vi ho mostrato una via che vi garantisce più tranquillità nel breve periodo e rendimenti importanti nel lungo, ma la soluzione univoca per tutti non esiste.