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Hai paura di investire i risparmi? Impara queste due regole

Hai paura di investire i risparmi, perchè ti spaventa il sali e scendi dei mercati e il poter perdere tutto?

Siamo sicuri tu sia in buona compagnia, perchè, tra tutte le persone che abbiamo aiutato ad iniziare ad investire in autonomia e a costruire i propri investimenti, questa è certamente la paura più comune.

E, in questo articolo, proverò a darti due consigli che, spero, ti saranno molto utili, per la tua vita da investitore.

Leggi questa storia per capire da dove nasce la tua paura

Io ho sempre avuto paura dei go-kart e, in generale, delle macchine da corsa: per quanto fossi un fan accanito delle auto da corsa, avevo paura dell’eccessiva velocità, avevo paura delle curva fatte in pieno e avevo paura (memori dei grandi incidenti sulle piste) che quel piccolo aggeggio, che sfrecciava a 80/100 km/h, potesse da un momento all’altro cappottare.

E quindi, pur essendo cresciuto a pane e corse e pur essendo un grandissimo tifoso della Ferrari, non avevo mai preso in mano un kart, per frecciare sulle piste come facevano i miei idoli e per provare l’ebbrezza della corsa.

Avevo paura.
Paura figlia dell’ignoranza, non di qualcosa di oggettivo.

Poi, un bel giorno, convinto da varie vicessitudini, ho preso in mano il volante ho finalmente guidato il mio primo kart su una pista vera.

Certo, all’inizio ero molto titubante, le curve le facevo col piede sul freno (quando poi ho scoperto che, con una giusta traiettoria, le potevo fare in picchiata), alla prima sbandata diventavo bianco in faccia, ma poco alla volta ho capito che no, non avrei rischiato di cappottare e morire su di una pista.

Anche perchè, dopo, ho scoperto che i kart hanno una serie di meccanismi di sicurezza per i quali difficilmente puoi rischiare la pellaccia e difficilmente puoi cappottarti in stile Formula1: certo, qualche fuori pista lo farai, così come non sono mai esclusi gli infortuni, gli incidenti o gli imprevisti, ma tutto sommato, su 10 gare che ti farai, a) avrai una probabilità retante allo zero di morire e b) terminerai senza conseguenza negative un buon 92/93% di corse.

La stessa cosa si può dire per chi ha paura dei mercati e di investire i propri risparmi sulle borse: molta titubanza all’inizio, paura (legittima) di perdere i propri soldi, incertezza sul futuro e su quello che potrebbe succedere ai propri risparmi.

Paura matta alla prima “sbandata”, voglia di abbandonare la macchina al primo testa coda, per paura di perdere tutto e che possa andare ancora peggio.

“Cosa potrebbe succedere ai miei soldi domani?”.

“E se investo i miei soldi e poi li brucio tutti?”.

“E se poi non sono in grado di gestire i miei investimenti?”.

“E se la piattaforma online/la banca fallisce, che ne sarà dei miei investimenti?”.

“Ma io non investo, non ci capisco niente di quella roba lì!”.

Tutte paure lecite, dettate fondamentalmente dall’ignoranza della materia (ignoranza intesa in senso positivo, di colui che ignora, ovvero, non conosce un argomento) e dal non aver mai fatto investimenti seri.

Riuscendo però a capire, come ho fatto io nei kart che a) non rischi di perdere tutti i tuoi soldi in borsa, al netto di qualche sbandata di breve periodo e B) se adotti giusti accorgimenti, avrai buone positività di finire la tua gara indenne e con un bel po’ di soldi guadagnati.

Vediamo come.

Prima Regola: la prospettiva

Quando parliamo di come e dove investire alle persone che seguono i nostri corsi o che acquistano i nostri materiali di ricerca, la prima obiezione che sentiamo ripetere è sempre la stessa: oggi non è il momento di investire.

Si, perchè, in qualsiasi epoca ci possiamo trovare ed in qualsiasi momento storico possiamo analizzare la possibilità di investire, gli scettici degli investimenti in borsa ci ripetono sempre questo mantra: oggi c’è la crisi, non è il momento giusto per investire.

La verità è che abbiamo superato indenni moltissimi momenti difficili sui mercati finanziari e ogni due/tre anni osserviamo qualcosa che può destabilizzare i mercati stessi.

Nonostante questo, però, i mercati hanno risposto sempre positivamente nel lungo periodo, nonostante i momenti difficili e nonostante le difficoltà che il mondo, per sua stessa natura, deve affrontare nel tempo.

Oggi c’è la guerra russo-ucraina e l’inflazione elevata, ieri c’era la Pandemia, domani avremo un altro evento che oggi non conosciamo, mentre due anni fa c’era la guerra commerciale. E poi la crisi dei mutui sub-prime, il debito sovrano, la bolla di internet, la crisi petrolifera., il crollo dell’impero ottomano e così via.

Eppure, nonostante i vari eventi disastrosi che hanno costellato la storia recente, gli esseri umani hanno continuato a innovare, inventare, costruire.

E ciò si è tradotto in un aumento generalizzato della ricchezza. E, siccome i mercati sono uno specchio della ricchezza stessa creata dalle persone tramite le aziende, i mercati stessi (nonostante le varie crisi che si possono essere susseguite nel tempo), hanno sempre restituito ricchezza e valore, nel tempo.

Ebbene, il ragionamento di cui sopra mostra chiaramente due cose:

  • aspettando il momento migliore per investire, in attesa che passi quella o quell’altra crisi, hai ogni volta perso ottime occasioni di guadagno;
  • un momento perfetto per investire non esiste (certo, sempre meglio investire a prezzi bassi, che farlo a prezzi alti, ma questo è tutto un altro discorso). Qui, vogliamo soffermarci sul fatto che aspettare il momento perfetto, privo di difficoltà e incertezza, è inutile. L’incertezza esisterà sempre. E ciò che deve fare un investitore non è evitare l’incertezza, ma imparare a gestirla in modo adeguato. Come? Anche questo lo vedremo a breve.

Come gestire l’incertezza e investire correttamente

Bene, abbiamo  capito, anche analizzando i grafici di cui sopra, che, adottando una prospettiva di lungo periodo ed un ampio orizzonte di investimento, è possibile costruire investimenti redditizi e superare le incertezze del breve periodo.

Ma, adesso, una domanda ci sorge spontanea: come facciamo ad arrivare nel lungo periodo, visto che il lungo periodo è così difficile da raggiungere, stante anche le innumerevoli difficoltà che incontriamo nel percorso?

Perchè l’altra faccia del grafico che abbiamo visto sopra, quello in cui abbiamo detto che, nonostante le difficoltà del breve periodo, i mercati riescono a crescere sempre, l’altra faccia della medaglia di quel grafico è che è comunque abbastanza complesso affrontare ogni due/tre anni un momento difficile sui mercati.

Siamo sicuri che, nel lungo periodo, i momenti di volatilità e difficoltà saranno superati.

Ma, come detto, nel lungo periodo dobbiamo arrivarci. E non ci arriveremo se ogni due anni saremo sballottolati di qua e di la dalla volatilità, rinunciando al nostro progetto molto prima di raggiungere i nostri obiettivi.

“Allora come posso costruire e proteggere il mio portafoglio da momenti ribassisti dei mercati?”

Per fare questo, dobbiamo seguire il secondo consiglio essenziale che mi sento di darti oggi, ovverosia costruire un portafoglio d’investimento che possa proteggervi sempre, e non solo quando “accade qualcosa di spiacevole”!

Ma quindi, cosa dovrei fare?

Ancora prima di spiegarti il “come”, è opportuno fare un passo indietro, focalizzando l’attenzione sul “quando” e sul “perché” costruire un portafoglio che sia in grado di proteggere il tuo capitale.

Modellare il portafoglio solo “quando” sono in atto correzioni o crolli dei mercati ti espone ad un rischio di perdita certo, oltre a quello di assumere comportamenti influenzati dal market timing o dal panic selling.

Nel momento in cui ti rendi conto che la tempesta sta arrivando, in realtà la tempesta stessa ha stravolto tutto.

Questo accade perchè i mercati, o meglio gli operatori economici, scontano molti mesi prima l’arrivo di correzioni, fiammate inflazionistiche o aumento dei tassi d’interesse.

Se avessimo una palla di cristallo magica che ci indica quale “stagione” economica sta arrivando, allora avremmo risolto tutti i nostri problemi.

Ma, dal momento che il domani è incerto, possiamo solo preparaci ad affrontarlo al meglio.

Ed è proprio fatta questa premessa che possiamo arrivare al “come”.

Le asset class che non possono mai mancare all’interno di un portafoglio resiliente sono i c.d titoli difensivi o anche chiamati beni rifugio.

I beni di rifugio, o asset sicuri, rappresentano una particolare attività la cui domanda cresce nei momenti di maggior instabilità economica. La ragione di fondo è che un asset di rifugio assolve alla fondamentale funzione di limitare l’esposizione alle perdite del mercato. Gli asset sicuri svolgono dunque una funzione di protezione del portafoglio nelle fasi ribassiste dei mercati.

I principali asset difensivi sono:

  • L’oro
  • Le obbligazioni indicizzate all’inflazione
  • Le obbligazioni governative di alta qualità
  • Le obbligazioni ultra-short
  • Le valute forti

Attenzione!  È doveroso fare una precisazione: costruire un portafoglio con solo beni difensivi o con un’eccessiva esposizione verso queste classi di attività non ti protegge dal rischio di perdita, piuttosto riduce la possibilità di partecipare ad importanti guadagni.

Questo perché la loro funzione non è quella di “guidare” i rendimenti, come la componente azionaria, bensì di ridurre il rischio di perdita quando la componente rendimento (azioni su tutte) soffre.

Dunque, la risposta, alla domanda di cui sopra, è chiara: la costruzione di un portafoglio resiliente non può non prescindere dall’introduzione di questi asset, ma la loro porzione deve essere confinata alla loro funzione di protezione, da combinare con la componente rendimento del portafoglio.

Ed è quello che abbiamo sempre insegnato ai nostri studenti o agli investitori che si sono affidati a noi e alla nostra ricerca, anche quando imperversava la moda dei portafogli solo azionari, dei rendimenti da capogiro delle crypto o del mantra “stocks only goes up“.

Le azioni andranno su, nel lungo periodo, lo sappiamo bene.
Ma dobbiamo anche essere forti e resilienti per arrivare nel lungo periodo.

E, per farlo, dobbiamo costruire portafogli migliori, più efficienti, meno volatili, che diano buon guadagni nel tempo, ma che non ci facciano sobbalzare dalla sedia ad ogni scossone di mercato.

Quello che abbiamo sempre insegnato dentro i nostri corsi, specie dentro All Weather.

Per fare questo, che è il grande, secondo, consiglio che mi sento di darti oggi, l’obiettivo dovrebbe essere quello di rimanere sempre pronti a qualsiasi shift macroeconomico inatteso, verso cui il mondo potrebbe convergere.

Infatti, ciò che crea volatilità sui mercati finanziari sono eventi inattesi (Pola e Facchinato, 2015), non tanto situazioni (anche se difficili) che comunque i mercati già scontavano nei prezzi.

La volatilità di inizio 2022 è stata dovuta, ad esempio, all’avvento inatteso di una stagione di forte inflazione: chi aveva in mano asset che proteggevano i portafogli da questo shift macro inatteso, ha potuto beneficiare di un percorso molto meno turbolento, rispetto a chi invece investiva solo in azioni o nel classico portafoglio 60/40 (come avevamo già spiegato in questo articolo).

Ogni passaggio verso scenari e paradigmi macro che i mercati non si attendono è difficoltoso e può destabilizzare i portafogli: il segreto è costruire un portafoglio che, nonostante possa rimanere performante nel lungo periodo (avendo uno zoccolo duro investito in azioni), possa essere resiliente a tutti gli scenari e i paradigmi economici che in futuro potremmo avere.

La conseguenza di quello che abbiamo detto finora è stata chiara nel primo semestre del 2022, dove non soltanto abbiamo assistito al calo delle azioni, ma anche al calo di portafogli e fondi considerati “sicuri” (qui, abbiamo preso in analisi due tra i fondi più venduti agli italiani, Anima Visconteo e Anima Sforzesco).

Ergo, non basta, banalmente, mettere qualche obbligazioni in portafoglio, per riuscire ad investire in modo più tranquillo e arrivare sani e salvi nel lungo periodo: soluzioni di investimento del genere, per quanto considerati universalmente più “sicuri”, non hanno resistito allo shock inflazionistico dei primi sei mesi del 2022, proprio perchè non settati per ogni scenario economico, registrando perdite massime anche del 12% (perdite assurde, per prodotti considerati “sicuri”)

Un modello di investimento All Weather, invece, essendo pronto e preparato per ogni scenario macro, ha invece contenuto di oltre la metà le perdite e ha permesso agli investitori di reagire meglio alle perdite e di sostenere percorsi di investimento molto più equilibrati.

Conclusioni

Siamo assolutamente certi, ad Investimento Custodito, che, adottando una prospettiva di lungo periodo e ricordando che, nel tempo, i mercati hanno sempre superato ogni crisi, si possa superare la paura di investire i propri risparmi.

Ricordando anche che, investendo sui mercati, si acquistano porzioni di aziende che producono ricchezza, denaro e valore, nonostante ogni crisi possibile.

Nel contempo, però, dobbiamo anche ricordare che in questo famoso lungo periodo dobbiamo pur arrivarci e dobbiamo fare in modo che il nostro percorso possa essere più tranquillo e sostenibile possibile.

Questi sono i due consigli che oggi mi sento di darti, se hai paura di investire i tuoi soldi.

Emanuele Colonna
e.colonna@investimentocustodito.com

Emanuele, laureato in Economia Aziendale e specializzando in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari presso l'Università degli Studi di Torino, nonostante la giovane età, ha già numerose esperienze lavorative nel settore bancario e finanziario. Esperto di analisi e valutazione aziendale e di geopolitica, lavora in Investimento Custodito ai programmi di analisi dei mercati finanziari e di studio dei contesti macroeconomici.



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