
19 Ott Come costruirsi una pensione da soli
Il problema pensione è un problema grave, per chi oggi ha tra i venti e i quarant’anni, e tutte le simulazioni che possiamo costruire lo dimostrano.
Ecco perché è arrivato il momento di pensare di costruirsela da soli, questa pensione.
Considerato anche che le soluzioni in commercio legate alla finanza complementare sono spesso inefficienti.
1. Il problema pensione alla radice
Non nascondiamoci dietro un dito: lo Stato Italiano, verosimilmente non ti garantirà nessuna pensione un domani e i soldi che oggi tu o il tuo datore di lavoro state versando all’INPS (al netto di qualche elemosina finale) saranno persi.
Abbiamo provato a simulare l’importo della pensione contributiva di un professionista della mia età che andrà in pensione a 68 anni, con un reddito lordo attuale di 24.000 euro e una crescita del salario fino a ad un massimo di 32 mila euro annui.
Il calcolatore, dopo 38 anni di contributi, ci restituisce una pensione mensile di circa 1.500 euro, senza però considerare gli effetti dell’inflazione e senza considerare lo spostamento in avanti (sicuro) dell’età pensionabile: fin qui tutto bene, ma consideriamo l’inflazione.
Se però consideriamo gli effetti dell’inflazione, ad esempio con un tasso medio del 2,5%, arrivano i veri dolori: l’importo della pensione mensile crolla a 699 euro, al limite della soglia di povertà, dopo comunque aver guadagnato dignitosamente per un’intera vita.

Esempio su un reddito lordo finale di 34.000 euro, depurato degli effetti inflazionistici
Si capisce bene che il problema è grave e che, se non vogliamo arrivare alla pensione poveri (oppure se non vogliam lavorare per sempre) dobbiamo pensare sin da ora a costruire la nostra sicurezza finanziaria.
Qualcuno, sicuramente, ti avrà già parlato del problema e, sono altrettanto sicuro, ti avrà già parlato della finanza complementare e dei famosi fondi pensione: come ti ho già scritto in alcuni post passati, i fondi pensione (benchè nel resto del mondo siano una buona alternativa d’investimento) in Italia sono ancora molto inefficienti, a causa dei costi alti di molte soluzioni.
Anche la stessa COVIP (l’autorità di vigilanza di settore), come ti ho spesse volte detto, ha messo in guardia i risparmiatori dai costi dei fondi pensione e da quelle soluzioni di mercato che rischiano di dilapidare il patrimonio.
“[…] un indice sintetico di costo superiore del 2% invece che dell’1% può ridurre il capitale accumulato dopo 35 anni di partecipazione al piano pensionistico di circa il 18 per cento. Chi sceglie un Pip al posto di un fondo di categoria, in sostanza, si condanna a una pensione complementare defalcata dal 20 al 40% circa” (Source: Sole24Ore).
2. Risolvere il problema pensione alla radice
Ecco allora che la soluzione da seguire dovrebbe essere questa: costruirsi la propria pensione da soli, utilizzando la flessibilità e la convenienza degli ETF, accumulando periodicamente il proprio risparmio e costruendo nel tempo portafogli equilibrati, che rappresenteranno la base della nostra indipendenza finanziaria.
Basterebbe allora un milione (e forse anche mezzo) per avere il capitale necessario in pensione per vivere dignitosamente e dimenticarsi del problema INPS?
E forse anche per ritirarsi dal lavoro ben prima dei settant’anni?
Credo proprio di sì.
E stando a semplici calcoli, si potrebbe raggiungere quella cifra a) iniziando ad investire per tempo; b) costruendo un capitale ben diversificato che restituisca un buon tasso di rendimento.
Anche soli 200, 300 o 400€ al mese, investiti attraverso una semplice strategia che renda il 6% l’anno (ad esempio, un buon All Weather o un buon Golden Butterfly).
Sapete che quello che cerchiamo sempre di dirvi con questi tipi di post, se ci seguite, è sempre la solita cosa: investire è uno stile di vita, un must che tutti dovreste seguire, per la vostra sicurezza finanziaria.
Non per guadagnare 100€ in più a fine anno.
E per raggiungere obiettivi finali che oggi i più pensano siano impossibili, ma che invece sono fattibili se perseguiti con costanza.