
06 Lug L’unica certezza di guadagno che hai in borsa
L’arte della maieutica è a fondamento della visione filosofica di Socrate e si basa sui seguenti paradigmi:
- Uomo conosci te stesso: la verità è già dentro di te non serve cercarla altrove.
- Sapere di non sapere: non esiste un sapere assoluto.
Queste affermazioni hanno cambiato il metodo di fare ricerca filosofica e hanno travalicato le dimensioni dello spazio e del tempo giungendo a noi con un’immutata freschezza concettuale. A partire soprattutto dal principio socratico del οιδα ουκ ειδως, quando definiamo le nostre strategie di investimento e quando decidiamo quale seguire, lo facciamo secondo analisi e studi di back-testing che possano dirci che quella è veramente la strategia migliore. Senza pregiudizi e partendo sempre dal presupposto che sappiamo di non sapere.
Dopodiché, come detto, ancoriamo la stessa a regole ferree e rigorose, ma facili da poter seguire, cosicché da non essere mai schiavi delle prevision e del “secondo me l’asset x salirà” o peggio del “secondo me l’asset y scenderà“.
Anche qui siamo coscienti e «sappiamo di non sapere» cosa farà il mercato nei prossimi 3-6-12 mesi e questa consapevolezza ci permette di definire strategie con sempre minori errori.
Così da poter soprattutto evitare quei bias comportamentali che, come detto, sono i motivi per i quali il cliente ci paga.
La nostra strategia e filosofia si basa su due aspetti chiave che ho cercato sempre di spiegare in queste pagine:
- è inutile cercare l’ago nel pagliaio, è molto più conveniente comprare il pagliaio intero (citazione del mitico Jhon C. Bogle)
- Battere il mercato è impresa che oggi neanche Buffett porta a termine vittoriosamente
- l’investitore è tutt’altro che razionale: è invece fortemente avverso alle perdite e preferisce di gran lunga i percorsi d’investimento “dolci” a quelli sballottanti ma super-performanti.
Dalle prime due considerazioni, nasce l’idea ferma di allocare gran parte del capitale in strumenti indicizzati.
Dalla terza considerazione nasce l’idea che anche se più performante, allocare inizialmente il capitale in azioni/obbligazioni è meno efficiente che farlo secondo la logica del Portafoglio Permanente, andando a recuperare il minor rendimento previsto attraverso operazioni di acquisto in determinati momenti (per i profili di rischio più “aggressivi”).
Questa pratica, cioè comprare azionario in momenti di alta volatilità, è una parte molto importante della nostra strategia, che ci differenzia da un classico “Buy & Hold” di un classico robo-advisor. e si basa su dati quasi scientifici.
Ad esempio, abbiamo raccolto le performance dello S&P500 negli ultimi dieci anni a 1-3-6-12 mesi dopo momenti di alta volatilità (Variazioni Vix su base settimanale superiore a un tot. di punti percentuali) e abbiamo potuto osservare risultati molto interessanti: ad 1 mese solo di distanza, nel 75% dei casi si osservano delle performance positive, con un rendimento medio del +5,6%

La probabilità di registrare performance positive sale al 98% a 3 mesi di distanza (solo in due casi su 38, non riportati per motivi di spazio, abbiamo osservato performance negative a 3 mesi).
Se poi ci proiettiamo a 6 mesi o, meglio ancora, a 12 mesi, la probabilità di osservare performance positive sale al 100%: a 12 mesi, la performance media dell’indice americano è stata del 20,7%, aggiornata ai dati post-coronavirus.
Come potete notare, il recupero post Covid-19 è stato in assoluto quello più stupefacentemente veloce e forte.
Ergo, la strategia secondo cui accumuliamo azionario per gradi in fasi specifiche è destinata ad essere sempre performante: ecco perchè l’abbiamo adottata come Vangelo.
Certo, il futuro è pieno di incognite e i rendimenti passati non sono MAI esplicativi e anticipatori di quelli passati, ma abbiamo ottime probabilità che questo pattern si verifichi anche in futuro.
Tant’è vero che ci ha fatto pensare che questo comportamento sia l’unica vera certezza di guadagno che si può avere sulle borse.