
18 Feb L’ingrediente segreto di un ETF? Nel processo di creazione e distruzione
Esiste un meccanismo di cui pochi vi hanno parlato finora, che rappresenta un ulteriore vantaggio degli ETFs a discapito dei «normali» fondi, una forma di innovazione finanziaria che li rende ancora più efficienti degli altri OICR.
Il meccanismo è classico nell’industria del risparmio gestito e consiste nel processo di creazione e distruzione di quote del fondo nel momento in cui la domanda o l’offerta delle stesse quote variano (non essendo fisse): come nel volo degli uccelli moderni, la versione tipica per gli ETF presenta però dinamiche più efficienti rispetto a quelle utilizzato nei relativi fondi comuni tradizionali, che permettono di rendere il processo più efficiente e di non addebitare al fondo i costi di creazione e rimborso di quote.
2. Perché vengono distrutte e create quote?
Le quote in circolazione di un fondo comune di investimento, a differenza ad esempio delle azioni o delle obbligazioni emesse da una società, non sono fisse, ma variano nel tempo, affinché la domanda e l’offerta di quote non influenzi il “prezzo” del fondo, che dovrà invece dipendere solo dal suo sottostante.
Ad esempio, quando la domanda di un dato ETF cresce, vengono create maggiori quote di quell’ETF, andando (se l’ETF replica l’indice fisicamente) sul mercato a comprare fisicamente i titoli che compongono l’indice. In questo modo, la maggiore domanda non influenza il prezzo dell’ETF e vengono emesse più quote agli investitori. Ma, come si buon ben capire, il processo di creazione/distruzione quote potrebbe avere dei costi di transazione, perché qualcuno deve andare ogni volta a comprare (quando si creano quote) o vendere (quando si distruggono), minando l’efficienza dell’ETF stesso.
Ecco che entra in funzione «l’ingrediente segreto» degli ETFs, ovvero il Partecipante Autorizzato (PA): a differenza dei fondi comuni classici, in cui è il gestore che va a comprare sul mercato i titoli, accollandosi i costi di transazione, l’emittente di un ETF affida questo compito al Partecipante Autorizzato, il quale, gestendo il processo in modo sistematico, riuscirà a effettuare il tutto in modo più efficiente: quello che viene chiamato mercato primario di un ETF è proprio lo «scambio» che avviene tra PA e emittente..

3. Chi è il Partecipante Autorizzato?
Il Partecipante Autorizzato è generalmente un intermediario finanziario, che può svolgere anche la funzione di market maker, che si accolla quindi i costi di transazione per conto dell’ETF, guadagnando sugli spread bid/ask che rintraccia sul mercato, e che riesce ad efficientare il processo grazie ad una gestione oculata del suo magazzino titoli.

È il Partecipante Autorizzato che, ad esempio, per un ETF che replica lo S&P500, va sul mercato e compra i titoli che comporranno l’indice, quando vengono create quote di un ETF, o che va sul mercato e vende titoli, quando vengono distrutte quote. Quindi, quando comprate quote di un ETF, state lavorando sul mercato secondario di quell’ETF, mentre il mercato primario si forma sempre e solo tra i rapporti tra emittenti e Partecipante Autorizzato.