
21 Mar Con gli ETFs si può costruire una pensione da solo?
Il problema della pensione complementare, visto il magro assegno INPS che ci aspetta, è un problema comune per gli under 40: ma ha senso usare i costosi fondi pensione?
Oppure è possibile costruire una pensione da soli con gli ETFs?
1, Il problema dei fondi pensione
I Fondi Pensione hanno un grande problema: rendono molto poco, a causa di costi elevati. Ed è la stessa COVIP (l’autorità di vigilanza nel settore) a mostrarlo nei propri report.
E’ vero che i fondi pensione offrono moltissimi benefici fiscali, ma, se il rendimento è molto più basso di un ETF, anche la metà, cosa succede?
Che il rendimento perso, nel lungo periodo, non è coperto dai benefici fiscali!
Per quanto moltissimi consulenti qui su non vogliano vedere l’ovvio, i dati della COVIP ci restituiscono un quadro pietoso, ogni anno.
I fondi pensione sono generalmente catalogati in Piani Individuali Pensionistici (PIP) di tipo assicurativo, Fondi Pensione Aperti (FPA) e Fondi Pensione Negoziali (FPN).
Per mostrarvelo, ho preso la relazione annuale di vigilanza della COVIP e ho selezionato i rendimenti negli ultimi 5, 10 e 20 anni dei fondi pensione italiani bilanciati (PIP, FPA e FPN*): cosa ne è venuto fuori?

Rendimenti Fondi Pensione (Dati COVIP)
A 10 anni, la media dei PIP si ferma al 2,88%, mentre la media dei FPA sfiora un timido 4,0%: e considerate che il decennio 2010-2020 è stato un periodo di festa sulle borse!
I Fondi Pensione Negoziali si spingono fino al 4,62% a 20 anni, ma più di li non si va: una carneficina!
Ovviamente, ci sarà sempre qualche consulente assicurativo o bancario che, provando a vendervi i propri prodotti, vi dirà che i fondi che colloca lui sono più belli, costano meno e rendono di più: ma, se vogliamo condurre un’analisi approfondita non in conflitto di interesse, dobbiamo essere oggettivi e adottare un metodo scientifico, lavorando su dati medi di settore!
2. La soluzione ETFs è la soluzione?
Proviamo a fare una simulazione, allora, tra una pensione costruita tramite fondo pensione e una pensione costruita semplicemente usando ETFs.
Vogliamo essere buoni e usare il più alto rendimento tra i fondi pensione trovati prima, ovvero il 4,62% dei fondi negoziali (anche se molti sfortunati incappano in qualche PIP) e usare un classico 6,5% per un portafoglio equilibrato in ETF.
Secondo JP Morgan, nella sua Guide To Markets, il rendimento medio di un asset allocation equilibrata è stata del 6,7% nel periodo 2002-2022, del 5,7% nel periodo 2021-2022. Il rendimento medio del nostro modello All Weather è stato del 9,96% negli ultimi 4 anni, decisamente molto superiore alle attese, mentre negli ultimi venti anni è stato più coerentemente vicino al 6,75%-7%, in linea alle aspettative: quindi, possiamo ipotizzare, sul lungo periodo, un 6,5% di rendimento per una strategia equilibrata come All Weather.
La differenza di capitale è molto rilevante, se consideriamo ad esempio un accumulo mensile di 400 euro.
Perdere quasi 2 punti di rendimento all’anno significa raggiungere un capitale di molto inferiore nel tempo, specie se il nostro orizzonte temporale è molto lungo: i benefici fiscali che i fondi pensione offrono coprono questa perdita di rendimento?
I benefici fiscali sono impossibili da quantificare in modo corretto in via generale, dipendendo dalla singola persona, ma difficilmente possono superare i 400 mila euro, nell’esempio precedente.