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Cosa fare quando le borse scendono?

Quando le borse scendono in modo vigoroso, l’investitore viene subito colpito dal più classico dei bias comportamentali: il panico (o, meglio, «panic selling). Mantenere la calma in queste circostanze è quindi fondamentale: ecco 3 cose da tenere a mente in questi momenti.

Il panic selling, nella sua accezione finanziaria, è quella tentazione spasmodica che ti avvolge quando tutto sta venendo giù, dal NIkkei fino allo S&P500, passando per il FTSE MIB e il CAC40: il panico (o, sempre, «panic selling) diventa quindi la tentazione a vendere le proprie attività per paura di incorrere in perdite ancora maggiori. Ma «uscire» dal mercato in momenti di alta volatilità è sempre la scelta peggiore.



Inoltre, non c’è investitore di lungo periodo che non abbia attraversato mari in tempesta: la volatilità, ricordiamolo sempre, è un elemento che non puoi eliminare, per ottenere rendimento sulle borse. Quindi, prima di vedere le tre cose da ricordare quando la volatilità cresce, è bene soffermarsi sul principio che se vogliamo stare sui mercati, dobbiamo abituarci alla volatilità.


Le tre regole da ricordare

Il panic selling è guidato da una particolare paura, ovvero che la crisi finanziaria possa aggravarsi e quindi ampliare le perdite del portafoglio. Fino addirittura ad arrivare a perdere gran parte (se non tutto) il patrimonio investito.

Ma, se abbiamo fatto le cose come si deve in fase di costruzione del nostro investimento, questo non potrà mai accadere: ecco allora la prima regola da ricordare.

Non posso perdere tutto.

Se hai correttamente diversificato i tuoi investimenti, ancor meglio utilizzando strumenti come gli ETFs, è altamente improbabile che tu possa «perdere tutto». Discorso a parte se hai invece investito tutto sull’obbligazione subordinata emessa dalla tua banca: lì inizieremmo a preoccupaci, se fossimo in te.

Seconda regola.

La volatilità del mercato è solo il prezzo che si paga per avere le borse aperte tutti i giorni. Considera questo semplice esempio….

Sei portato a pensare che solo i prezzi dei titoli finanziari cambino ogni giorno con forza, ma non è così.

Se mettessi un cartello fuori dalla tua casa, dove chiunque, passando, potesse ogni giorno indicare il prezzo che pagherebbe per comprarla, ti accorgeresti di come la «volatilità» sarebbe alta anche qui. Un giorno la gente (il mercato) offrirebbe tanto, il giorno dopo poco, un altro giorno ancora offrirebbe un prezzo in linea con le tue aspettative, il giorno dopo sopra o sotto.



Il prezzo della tua casa non cambia nel breve periodo solo perché «il mercato non è aperto»: se il mercato fosse aperto, con una schiera abbastanza ampia di compratori e venditori, noteresti come la variabilità di prezzo (quella che chiamiamo volatilità) sarebbe alta anche sulla tua casa, o su qualsiasi altro mercato (anche quello dei broccoli), sempre aperto, dove sono presenti migliaia e migliaia di tizi che in tempo reale e continuamente si scambiano merce e «fanno i prezzi».

Ovviamente tutto ciò non accade in tutti i mercati che ogni giorno siamo abituati a vivere e frequentare (da quello del cibo, fino a quello dei vestiti), ma solo sul mercato dei titoli finanziari (che è un mercato completamente diverso): ecco perchè siamo portati a pensare che la volatilità sia una prerogativa solo dei mercati finanziari.

Terza regola: ricordati perchè hai investito.

In momenti di panico e difficoltà, si dovrebbero ricordare le ragioni e le basi su cui è costruito il tuo investimento, grazie alla tecnica della bussola.



Per superare i momenti di crisi, utilizza questo metodo: quando componi un investimento, disegna su di un foglio o su di un diario una bussola (oppure una stella a più punte) e, alle sue estremità, scrivi i perchè e i pro del tuo progetto d’investimento.

Riportarli alla mente quando arriveranno le crisi ti aiuterà a proiettarti sempre nel lungo periodo.


Ma cosa fare durante il panico: attivo vs passivo

Oltre le regole generali da tenere di conto in momenti di alta volatilità, bisogna anche ricordarsi che tipo di investitore si vuol essere in un periodi come questi.

Se attivo o passivo.

L’investitore passivo, come farebbe pensare la parola stessa, tende ad «aspettare» che la tempesta passi, senza operare sul proprio portafoglio: in questo contesto, per l’investitore passivo è vietato vendere o chiudere posizioni.

Tutt’al più, l’investitore passivo, se la crisi si protrae nel tempo e una semplice correzione di breve periodo diventa correzione strutturale o, peggio, recessione, può pensare di ri-bilanciare il proprio portafoglio acquistando quelle attività che in una crisi di mercato ne risentono maggiormente, sfruttando i prezzi bassi.

Azionario, Bond Corporate, Asset Alternativi, facendo però attenzione a «non sporcarsi le mani», andando a prendere un coltello che sta cadendo: occhio quindi a ricordare la massima british del «never catch a falling knife!».

L’investitore attivo, invece, prova a lucrare da queste fasi di mercato, movimentando il proprio portafoglio e ponendosi corto («short») su quelle attività che potrebbero continuare a scendere, oppure «lungo» su quelle attività che riflettono la volatilità dei mercati.

Ad esempio, il famoso VIX, l’indice che misura la volatilità implicita del mercato* e che tende a crescere in momenti di panico (per questo chiamato «indice della paura»), permette, posizionandoci lunghi su di esso, a lucrare dalla volatilità del mercato.

La performance del VIX nell’ultimo mese molto volatile



Bisogna comunque fare attenzione ad operare con questi strumenti, perchè molto spesso si dimenticano alcuni fattori che rischiano di mandare in fumo la nostra strategia (sapete ad esempio cos’è il CONTANGO e come impatta su un future sul VIX?).

Questa non è comunque l’unica strategia per approfittare della volatilità del mercato e molte altre possono essere costruite: ma di tutto questo ne parleremo in un altro articolo.


*tecnicamente, il VIX è il nome popolare che indica l'indice di volatilità CBOE del Chicago Board Options Exchange, una misura delle aspettative di volatilità del mercato azionario basata sulle opzioni negoziate sullo S&P 500 e sulle sue componenti.
Gabriele Galletta
info@investimentocustodito.com

CEO di Investimento custodito, Risk Manager, Analista Finanziario, massimo esperto in Italia della filosofia All Weather. Seguitissimo sui social e sulle sue piattaforme, ha aiutato migliaia di persone a riprendere in mano il controllo dei propri soldi grazie ai suoi corsi e ai suoi libri.



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