
28 Ott Come fare un Piano di Accumulo usando gli ETF
Una delle domande che più frequentemente ci viene posta da nuovi, o anche vecchi clienti, è stata sempre la seguente: “ma con gli ETF posso costruire un Piano di Accumulo?”
Andiamo subito subito alla risposta e all’analisi dei pro e dei contro.
La risposta è ovviamente sì, ma con un occhio di riguardo importante ai costi.
E alla diversificazione.
Relativamente ai costi, è bene subito notare come la maggior parte dei nostri clienti utilizzino broker bancari per eseguire i loro investimenti e, conseguentemente, siano sottoposti a costi fissi sulle operazioni (sono poche le banche che applicano costi percentuali agli importi eseguiti): ovviamente, applicando costi fissi su investimenti periodici, l’impatto dei costi può essere anche alto, soprattutto all’inizio.
Alcuni clienti utilizzano anche broker non bancari, che applicano sicuramente costi minori e percentuali all’importo investito, ma rimangono molto “deludenti” dal lato delle offerte di strumenti disponibili: ad esempio, giusto per citarne alcuni, il broker non bancario più utilizzato, ovvero DE GIRO, non ha disponibile alcun ETC sull’oro.
Questo rappresenta un limite importante finanziariamente, perchè non ci permette di inserire in portafoglio uno strumento essenziale come l’oro, ma anche fiscalmente: i nostri clienti Private sanno bene come questo sia uno strumento chiave attraverso cui abbiamo fatto recuperare tante minus fiscali in passato.
I benefici finanziari
Quindi, considerato che la maggior parte dei nostri clienti continuano a usare banche, è necessario muoversi tra i costi/benefici di un investimento periodico in ETF, ricreando il classico PAC.
Per quanto riguarda invece i benefici finanziari di costruire un PAC, anche con ETF, questi sono sotto gli occhi di tutti e non necessitano altre spiegazioni.
Investendo sempre la stessa cifra ad intervalli regolari (una volta al mese, a trimestre o all’anno, è indifferente), vi renderete immuni al rischio di investire tutti i vostri soldi in un momento di massima valutazione (ossia “comprare alto”)
Certamente, mi rendo conto che cosi facendo avrete anche la certezza di non investire (solamente) in un momento di minima (“comprare basso”, che massimizzerebbe il vostro rendimento), ma ricordatevi che:
- Nessuno ha la palla di cristallo. Se un giorno trovate il metodo per comprare sempre ai minimi, fatemi un fischio.
- La maggior parte degli investitori, per questioni psicologiche, finisce sempre a comprare alto e vendere basso.
Per una questione matematica che molti sottovalutano, investendo con la metodologia Dollar Cost Averaging comprerete, in media, più basso della media.
La ragione è semplicissima: investendo sempre la stessa quantità di denaro ogni periodo, comprerete più quote del vostro strumento obiettivo quando il mercato è basso, e meno quando è alto.

Facciamo ora una piccola simulazione per capire come sia semplice costruire un PAC con ETF e, allo stesso tempo, riuscire a costruire capitali consistenti: investendo 300 euro al mese ogni mese su un semplice ETF che replica lo S&P500, in dieci anni potremmo aver accumulato, insieme alla performance cumulata, circa 70.000 euro.
Ergo, la liquidazione di un dipendente che lavora per 40 anni nella stessa azienda/ente. Non male.
Ovviamente, questa simulazione non tiene conto dei costi da sostenere (di cui adesso vedremo l’impatto) e non tiene conto neanche di quello che spesso ripetiamo ai nostri clienti.

E’ giustissimo accumulare su ETF azionari, semplicemente perchè il comparto azionario è quello soggetto a maggiore volatilità e la tecnica del Dollar Cost Averaging performa bene soprattutto quando c’è tanta volatilità.
Ma è anche giusto riequilibrare (semestralmente o annualmente) il proprio portafoglio, diversificando in più asset i vostri investimenti.
E vi spiegò il perchè con un semplice esempio: se il vostro percorso di investimento fosse finito non a ottobre 2020, ma a marzo 2020, anziché 70 mila euro, avreste (guardando il grafico sopra) accumulato alla fine del vostro percorso solo 52 mila euro circa.
Una bella differenza, sol perchè è arrivato il classico cigno nero sulle borse alla fine del percorso; qualcuno potrebbe rispondere che in pochi mesi si è recuperato quanto perso, ma il rimbalzo post Covid-prima ondata è stato eccezionalmente veloce: mediamente, un bear market dura almeno un anno e non tutti possono “allungare” il proprio orizzonte temporale di così tanto tempo.
Ecco perchè è bene, come spieghiamo ai nostri clienti:
- accumulare su altri ETF non azionari
- oppure riequilibrare periodicamente il portafoglio
Ovviamente, per i portafogli più piccoli, preferiamo la prima alternativa, poiché permette di ridurre i costi di transazione, in quanto la seconda alternativa prevede a fine anno (o a metà anno) altri movimenti che appestiscono ancora i costi
Il problema costi di transazione
Torniamo al problema costi di transazione e vediamo come poter far incidere meno questa voce sui nostri investimenti: ipotizziamo il caso in cui voi paghiate un costo fisso (8/9 euro) ad eseguito (se usate un broker non bancario e pagate un costo percentuale, non abbiamo grandi problemi tra cui muoverci).
Se investite 100 euro al mese, ovviamente il peso dei costi all’inizio del percorso è molto elevato (decrescendo nel tempo, ovviamente): nel primo mese, i costi peseranno per l’8% sull’investito (ergo, vi ritroverete subito con una perdita dell’8%), il secondo mese peseranno circa il 4% (8 euro su 200 euro), il terzo mese il 2% e così via.
Come si nota, è sufficiente attendere che il capitale aumenti nel tempo per attendere un peso minore dei costi, anche se, quando gli importi di investimento periodico sono piccoli, consigliamo anche di accumulare trimestralmente, anziché mensilmente.
Tornando all’esempio di cui sopra, in dieci anni abbiamo effettuato 120 versamenti, per un costo complessivo di 960 euro: ergo, il nostro capitale al netto dei costi di transazione sarebbe stato di euro 70.278 euro. Il costo complessivo dei costi di transazione sulla nostra semplice simulazione è stato del (960/71.000=) all’1,1%.
Occhio, perchè parliamo di costo COMPLESSIVO, non periodico. Un costo comunque sostenibilissimo nel tempo.
Se invece simuliamo un accumulo di 100 euro mensili, i 960 euro complessivi avranno avuto un peso complessivo, sul patrimonio finale di euro 23.746, del 4%. Anche qui, considerando il peggiore dei casi possibili (piccoli versamenti molto frequenti), un costo molto sostenibile.

La morale della favola è molto semplice: nel tempo, i costi di transazione che pagate per i vosti accumuli peseranno sempre meno e i benefici di poter costruire il vostro capitale usando la tecnica del Dollar cost Averaging superano di gran lunga i costi.
Certo, potete prendere alcuni accorgimenti, come dicevamo su, di accumulare trimestralmente se il vostro investimento mensile è basso, oppure di non eccedere con gli ETF su cui accumulare se non accumulate almeno 500/600 euro.
Molti nostri clienti accumulano anche 500/600 euro al mese e possono permettersi il lusso di utilizzare anche due ETF diversi, senza vedere troppo aumentare le proprie spese. Altri nostri clienti accumulano importi minori e dovranno usare un ETF alla volta (massimo due), ruotando tra quelli necessari a costruire un portafoglio ben bilanciato.
Ma, indipendentemente da tutto, il beneficio finanziario che può essere tratto da progetti d’investimento del genere è di gran lunga superiore ai costi da sostenere.