
02 Set 3 idee di portafoglio per iniziare ad investire
In questo articolo, proviamo a vedere quali possono essere tre idee di portafoglio utili per iniziare il tuo percorso d’investimento, con i relativi pregi e i relativi difetti di ognuno di essi.
Scegliere il portafoglio ideale per iniziare ad investire è spesso molto complesso per chi si approccia per la prima volta agli investimenti.
C’è chi pensa che la migliore soluzione sia un portafoglio totalmente azionario, mantenendo fermo il proprio orizzonte temporale.
Mentre c’è chi pensa che la migliore idea sia partire con un portafoglio equilibrato, rinunciando a parte del rendimento, ma avendo in cambio un “percorso di investimento” più tranquillo.
Ogni portafoglio, comunque, ha i suoi pregi e i suoi difetti e ogni soluzione deve essere ben analizzata.
Ed è quello che proviamo a fare in questo articolo
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1. Il portafoglio totally azionario
La prima soluzione percorribile, soprattutto da chi inizia ad investire con un piano di accumulo, è il portafoglio totalmente azionario, molto semplice da costruire e, soprattutto, performante
Pregi: il pregio principale di un portafoglio solo azionario è sicuramente il tasso di rendimento atteso e la sua rivalutazione nel tempo. Se le azioni dovessero fare bene come in passato, un portafoglio del genere regalerebbe grandi soddisfazioni
Difetti: nel tempo, un portafoglio totalmente azionario vi espone a grandi fluttuazioni e a forti Drawdown. Anche chi inizia con un piano di accumulo o chi pensa di essere più “propenso al rischio“, lo gestirà con difficoltà.
2. Il portafoglio 60/40
Il classico portafoglio 60/40, dove al posto di avere solo azioni, si hanno anche Bonds (selezionati accuratamente) è una valida alternativa, che per decenni ha permesso agli investitori di ottenere ottimi rendimenti senza sobbarcarsi troppi rischi.
Pregi: il pregio principale di un portafoglio 60/40 è quello di essere più efficiente di un portafoglio solo azionario e di ottenere più rendimento, in proporzione al rischio assunto. Ovviamente, viene ridotta di molto la volatilità tipica di un portafoglio solo azionario
Difetti: con i tassi di interesse al minimo storico può essere un rischio acquistare obbligazioni nominali. Se non diversificato opportunamente e se non gestita bene la duration del portafoglio, un contesto a tassi/inflazione crescente potrebbe essere molto deleterio nel tempo. Inoltre, la correlazione azioni/bond è oggi alta e ciò rischia di generare un portafoglio poco diversificato.
3. Il Permanent Portfolio
Il Permanent Portfolio nasce dall’idea di Harry Brown di suddividere in egual misura il capitale del proprio investimento in quattro asset principali, azioni, bond, cash e oro, per provare a performare bene anche in stati economici in cui bond e azioni farebbero male.
Pregi: i pregi del Permanent Portfolio sono descritti bene dalla principale ricerca in letteratura su questo tipo di portafoglio, ovverosia che “the Permanent Portfolio does outperform traditional portfolios on a risk-adjusted basis. It generates larger Sharpe ratios, larger Jensen alphas and has less downside risk (The Permanent Portfolio, Hamish Anderson & Ben Marshall & Jia Miao, 2014)
Difetti: la stessa ricerca sottolinea il principale difetto, ovverosia che “the Permanent Portfolio does not consistently generate returns that are greater than those to a buy-and-hold stock portfolio or to stock and bond portfolios”
E tu, quale soluzione preferiresti?