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Il modello reale di All Weather

Il modello interno di All Weather rappresenta forse il più utile strumento nel tuo percorso di apprendimento formativo/pratico, in quanto è il nostro case Study reale che puoi seguire per capire come calarti dentro il mondo All Weather veramente: il modello ti mostra la nostra allocazione in All Weather e come noi stessi stiamo gestendo il portafoglio dal 2018 ad oggi.

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Case Study – Il nostro portafoglio modello

Informazione Importante

Per agevolarti nel tuo percorso di apprendimento, ti mettiamo a disposizione il nostro portafoglio modello All Weather, costruito a settembre 2018. In questa sezione, potrai visionare oltretutto le nostre operazioni di aggiustamento periodiche che opereremo sul portafoglio, per comprendere da vicino come operiamo in borsa e per comprendere come, anche tu, puoi “aggiustare” il tuo portafoglio. Il nostro portafoglio modello è standard e costruito su un importo standard di capitale. Questo caso studio sarà in continuo aggiornamento, per rimanere fedeli all’attualità.

Portfolio Profile
All Weather Long Term-IC Proprietary

Lunch Date
Sept 01, 2018

Fiscal Year
01/01 – 31/12

Management and Administration
Investimento Custodito – Board of Investments

Last Update
April 11, 2023

Annual Performance
7,42%

Complessive Performance
34,16%

Indicazioni utili
Un portafoglio All Weather si basa sul principio fondamentale del Risk Parity, ovvero di una esposizione paritaria al rischio delle diverse asset class, costante nel tempo. L’investitore periodicamente sarà chiamato a ribilanciare il portafoglio per riportare i valori delle asset class alle loro composizioni originali. Consigliamo comunque di non eccedere nelle operazioni di aggiustamento per non aumentare troppo il peso dei costi di transazione.

Il portafoglio riflette l’andamento e la composizione di un investimento All Weather, con l’obiettivo di strutturare un’asset allocation che proliferi in ogni contesto economico e sia immune agli shock di breve periodo. La composizione del portafoglio viene ribilanciata secondo una metodologia predefinita ex-ante, facente sempre riferimento al metodo Risk Parity. Il portafoglio è ricreato solo utilizzando strumenti indicizzati (ETFs), è denominato in Euro, ma esposto a diverse valute, essendo globalmente diversificato. Il portafoglio, nella sua componente obbligazionaria, è esposto solo verso emittenti investment grade.

Il portafoglio All Weather Case Study rappresenta una riallocazione del più generale All Weather portfolio di Dalio, pensato per l’investitore europeo. Il portafoglio è un esemplificazione utilizzata come Case Study all’interno della nostra All Weather Academy, per poter permettere all’investitore di calarsi nella realtà operativa di All Weather e per capire come gestirlo nel tempo, grazie anche all’analisi e allo studio dello storico delle operazioni da noi effettuate.

Esposizione
Exchande Trade Fund (ETF) –
Exchange Trade Commodities (ETC) –

Numero Paesi
>10

Numero Valute
>10

Numero Componenti
>10

Duration Media
6.78

Operatività sul portafoglio

Le operazioni di aggiustamento e ricalibrazione del portafoglio sono indicati subito di seguito. Nello slot successivo, sono indicate le operazioni (in ordine cronologico) passate.

Ultime operazioni sul portafoglio
Dal 10 agosto, le analisi e le valutazioni di portafoglio sono contenuti nei più approfonditi report di aggiornamento macroeconomico

Data Check:
07 lug 2022

Soltanto nell’ultimo mese, lo S&P500 ha perso il 7,59%, con un picco del 11,87% a metà giugno, dopo un’intensa fase di volatilità iniziata all’indomani delle nuove sorprese inflazionistiche. Nonostante il calo dei mercati azionari e il collasso dei mercati obbligazionari, il nostro AW registra una perdita YTD pari “solo” al 4,2%, il che, ancora una volta, rappresenta il manifesto della sua resilienza in ogni fase economica. Come abbiamo sempre mostrato e come abbiamo sempre detto di fare, la resilienza del portafoglio permette di superare indenni le fasi di volatilità e di concentrarci sull’accumulo di ciò che maggiormente ha sofferto, ovvero (come potete notare dal Report Periodico del Portafoglio Aggiornato) Azioni, Obbligazioni Convertibili e, iniziando un piano di accumulo di lungo periodo, Obbligazioni a Tasso Fisso Statali: attenzione a questo ultimo strumento, che ancora potrebbe soffrire in ottica di medio lungo termine, visto il rialzo dei tassi (che nel breve periodo si fermerà, ma che, verosimilmente, continuerà nel medio periodo). Ecco perchè opereremo un inserimento graduale in portafoglio.

Data Check:
13 giu 2022

La volatilità resta molto alta, anche a seguito degli ultimi dati sull’inflazione che sono stati rilasciati venerdì scorso: se consideriamo che un portafoglio azionario perde tra il 15 e il 17% e un portafoglio equilibrato come il classico 60/40 arriva a perdere anche il 12/14%, il fatto che il nostro AW limiti il calo da inizio anno al 3,33% ci deve convincere, ancora una volta, della resilienza del portafoglio.

Data Check:
05 apr 2022

Il recupero della componente azionaria continua corale e il portafoglio All Weather interno torna ai suoi massimi storici, in termini di rendimento medio / annuo: i dati che stiamo osservando rappresentano la chiara dimostrazione di come questa strategia sia davvero pensata per ogni scenario economico, riuscendo a performare più che bene anche in contesti inflazionistici e durante un periodo di rialzo dei tassi. In questo mese, non operiamo aggiustamenti del portafoglio.

Data Check:
06 mar 2022

Il mese scorso, scrivevamo come fosse necessario “avere in portafoglio asset da contesti inflazionistici“: proprio queste componenti (oro, materie prime, inflation linked) hanno ottimizzato il portafoglio in un mese ricco di volatilità, portando addirittura il rendimento complessivo a crescere. All Weather funziona e l’analisi del nostro Case Study lo conferma: il passaggio da uno scenario di ripresa ad uno scenario reflattivo, fino addirittura ad uno scenario stagflattivo, al momento, non incide sul nostro portafoglio, che rimane resiliente e improntato a darci ottimi rendimenti coretti per il rischio nel lungo periodo. Continuiamo a tenere sotto controllo la componente azionaria e riduciamo la componente sulle obbligazioni convertibili, che nel contesto macro attuale soffre non solo un elevato rischio mercato, ma anche un elevato rischio tasso.

Storico operazioni di ribilanciamento
Per lo storico delle operazioni completo, analizzare il report aggiornato FIDA (vedi sopra)

Data Check:
13 giu 2022

La volatilità resta molto alta, anche a seguito degli ultimi dati sull’inflazione che sono stati rilasciati venerdì scorso: se consideriamo che un portafoglio azionario perde tra il 15 e il 17% e un portafoglio equilibrato come il classico 60/40 arriva a perdere anche il 12/14%, il fatto che il nostro AW limiti il calo da inizio anno al 3,33% ci deve convincere, ancora una volta, della resilienza del portafoglio.

Data Check:
05 mag 2022

La volatilità resta altissima su azioni e bond, ma il portafoglio All Weather resista e continua ad essere resiliente agli scenari inflazionistici. Questo mese, operiamo un piccolo riaggiustamento a favore delle azioni, per sfruttare il calo osservato.

Data Check:
05 apr 2022

Il recupero della componente azionaria continua corale e il portafoglio All Weather interno torna ai suoi massimi storici, in termini di rendimento medio / annuo: i dati che stiamo osservando rappresentano la chiara dimostrazione di come questa strategia sia davvero pensata per ogni scenario economico, riuscendo a performare più che bene anche in contesti inflazionistici e durante un periodo di rialzo dei tassi. In questo mese, non operiamo aggiustamenti del portafoglio.

Data Check:
06 mar 2022

Il mese scorso, scrivevamo come fosse necessario “avere in portafoglio asset da contesti inflazionistici“: proprio queste componenti (oro, materie prime, inflation linked) hanno ottimizzato il portafoglio in un mese ricco di volatilità, portando addirittura il rendimento complessivo a crescere. All Weather funziona e l’analisi del nostro Case Study lo conferma: il passaggio da uno scenario di ripresa ad uno scenario reflattivo, fino addirittura ad uno scenario stagflattivo, al momento, non incide sul nostro portafoglio, che rimane resiliente e improntato a darci ottimi rendimenti coretti per il rischio nel lungo periodo. Continuiamo a tenere sotto controllo la componente azionaria e riduciamo la componente sulle obbligazioni convertibili, che nel contesto macro attuale soffre non solo un elevato rischio mercato, ma anche un elevato rischio tasso.

Data Check:
06 feb 2021

In un contesto di fine ciclo espansivo, detto reflazionistico, è buona cosa continuare ad avere in portafoglio asset da contesti inflazionistici, come già sappiamo, controllando bene la componente e la percentuale azionaria in portafoglio. L’allocazione attuale del modello All Weather oggi tende a ridurre le esposizioni emergenti, per concentrarsi su paesi sviluppati, oltre che ad aumentare la componente obbligazionaria nominale in portafoglio, in un processo di accumulo contrarian fin quando i tassi di interesse non torneranno a scendere.

Data Check:
07 gen 2021

Come già messo in luce nelle precedenti valutazioni, non ci preoccupano ne ulteriori fiammate inflazionistiche (dalle quali saremmo comunque coperti), ne ulteriori aumenti dei tassi, per i motivi che approfondiamo nei modelli di portafoglio. Al momento, anche se avessimo potuto spostare alcune risorse sul mercato azionario, sfruttando le plusvalenze su oro e commodities (che hanno sostenuto il rendimento del portafoglio anche in questo momento di volatilità), abbiamo comunque deciso di non modificare l’allocazione attuale del nostro modello di All Weather.

Data Check:
05 dec 2021

Rispetto alle ultime valutazioni macroeconomiche condotte nel mese precedente, i rischi di ulteriori spinte inflazionistiche non attesa paiono ancora meno forti, come già avevamo messo in luce nel precedente check e come anche il mercato obbligazionario dei Treasury sembra scontare. Restano sotto osservazione i mercati asiatici e la situazione cinese, esposizione che al momento non viene alterata nei modelli di portafoglio. Si consiglia di mantenere una forte View di lungo periodo su questo segmento di mercato molto importante.

Non sono state apportate modifiche al nostro portafoglio.

Data Check:
05 nov 2021

Rispetto alle ultime valutazioni macroeconomiche condotte nel mese precedente, non abbiamo osservato cambiamenti di sorta: il mercato continua ad essere in una situazione di reflazione e, al momento, il rischio di una stagflazione perdurante non pare molto elevato.

Non sono state apportate modifiche al nostro portafoglio.

Data Check:
06 oct 2021

Nell’ultimo aggiornamento macro ai nostri portafogli, abbiamo operato delle modifiche rilevanti all’allocazione delle risorse, in virtù del nuovo outlook che potete leggere qui.

In particolare, nel portafoglio modello è stata aggiunta la presenza di commodities al fianco dell’oro e, parallelamente, è stata ridotta la quantità in portafoglio di inflation linked, che aveva raggiunto quote troppo elevate dopo le buone performance dei mesi precedenti.

Inoltre, è stata portata al 40% la quota di azioni su tutti i portafogli, prediligendo le azioni globali, mixando questa quota con la presenza di obbligazioni convertibili, utilizzando la liquidità fuoriuscita dalla vendita degli inflation linked.

Si noti che le operazioni appena descritte derivano da ribilanciamenti del portafoglio, non da utilizzo di asset liquidi/monetari.

Data Check:
07 sep 2021

L’ultimo aggiornamento macro ai portafogli modello, nel mentre molti investitori si soffermavano sulle preoccupazioni cinesi e sulla possibilità di estromettere la Cina dai propri portafogli, recitava, un mese fa, che “ciò che interessa, noi, però è sapere che la Cina, al netto della normale volatilità di un sistema in rapida espansione, non può essere estromessa dal portafoglio e che la volatilità che stiamo osservando, come tutti i modelli suggeriscono, sarà una volatilità passeggera”. Ciò che differenzia veramente un investitore di lungo periodo da un semi-investitore, molto più attento al rumore che alla vera informazione, è la sua capacità di rimanere ligio e ancorato alla sua strategia di fondo (senza avere ovviamente la presunzione di non capirne le criticità) soprattutto nei momenti di volatilità e più alta percezione al rischio, momenti nei quali si capisce veramente la propria “propensione al rischio” e la propria maturità da investitore.

Al netto di queste variabili di natura comportamentale e strategica, un mese dopo lo scorso aggiornamento macro ai nostri portafogli modello, scopriamo che il mondo sembra essere tornato ad essere ottimista sulla Cina, non più preoccupato dai rischi regolamentari che potrebbero far pressione sulle azioni cinesi: le passioni degli investitori mutano molto più rapidamente dei tassi di sconto che utilizziamo nei modelli, ma, ciononostante, dobbiamo essere forti a non modificare le nostre allocazioni strategiche e tattiche quando ciò accade.I mercati, al momento, sembrano scontare un importante ottimismo, dato dal superamento generalizzato della variante delta, che preoccupa molto meno rispetto a qualche mese fa per l’avanzata della campagna vaccinale, e dai dati sul lavoro USA “non troppo buoni”, che al momento allontanano lo spettro di un tapering che potrebbe anche portare ad importanti correzioni, come già fece a fine 2018 (anche se, per il momento, la FED pare aver imparato dai suoi errori). Preoccupa anche meno l’inflazione, che pare essere davvero transitoria e dovuta a colli di bottiglia post pandemia, come le banche centrali preoccupavano, e non ad aspetti strutturali più importanti. Insomma, una situaizone ideale per gli investitori e per rafforzare l’ottimismo sulle borse. Una situazione ideale per sbloccare gli ultimi freni inibitori degli investitori. Una situazione ideale per stare attenti alle eccessive spinte euforiche del mercato.

Data Check:
07 aug 2021

Quello che preoccupa maggiormente gli investitori in questo momento è sicuramente la tensione geo-politica che insiste sulla Cina, fattore e variabile che disturba, al momento, la nostraallocaizone di capitale più dello spauracchio dell’inflazione che, invece, come sempre detto, se si manterrà sotto i livelli di guardia e sotto, soprattutto, le aspettative, non darà problemi di sorta.

Recentemente, Ray Dalio ha pubblicato sul suo profilo LinkedIn una lunga dissertazione sulla situazione in Cina – con pressioni e cambi normativi che incidono su molte bic corp. come Alibaba, Didi Group o Tencent – spiegandoci che l’anello mancante alle nostre valutazioni, che tengono poco in considerazione la realtà cinese, è comprendere come il sistema capitalistico cinese sia diverso da quello occidentale, dove gli interessi del singolo soccombono nei confronti dell’interesse della collettività: ad esempio, Alibaba, al netto delle pressioni governative su un uomo diventato molto potente, si inserisce perfettamente in questo spaccato «ideologico», se pensiamo anche solo alla multa record dello scorso dicembre comminata ad Alibaba dalla State Administration for Market Regulation (“SAMR”) per presunti comportamenti monopolistici non tollerati.

Il governo cinese potrebbe, a breve, prevedere un’altra stretta in un altro settore delicato: infatti, un altro ambito su cui le autorità cinesi stanno intervenendo è la protezione dei dati sensibili, con la possibilità che vengano imposte autorizzazioni particolari alle aziende che maneggiano quantità significative di dati. DiDi Group è stata già colpita da questo problema, così come Tencent, e Alibaba potrebbe essere la prossima. Il maggiore rischio che oggi gli investitori prezzano sulle azioni cinesi, rischio che si riversa a cascata sugli indici su cui investiamo, deriva soprattutto da un maggiore tasso di rischio regolatorio che i modelli valutativi aggiungono, tecnicamente, ai tassi di sconto normalmente applicati.

Il prof. Damodoran ha già portato a +0,68% il Country Risk Premium sulla Cina, add-on che potrebbe non bastare per valutare correttamente altri titoli azionari: ciò che interessa, noi, però è sapere che la Cina, al netto della normale volatilità di un sistema in rapida espansione, non può essere estromessa dal portafoglio e che la volatilità che stiamo osservando, come tutti i modelli suggeriscono, sarà una volatilità passeggera.

Ovviamente, il discorso cambia per chi investe in titoli cinesi, dove le nuovi pressioni regolamentari non è detto che non incideranno in modo rilevante sui fondamentali delle aziende. Ma, per chi investe in indici, questo rischio specifico non rileva.

Data Check:
05 July 2021

Per analizzare in modo approfondito la situazione odierna sulle borse sarebbe anche solo sufficiente analizzare i dati di efficienza rischio/rendimento, da inizio anno, dei nostri portafogli modello (analizzabile nel report FIDA): ad esempio, l’indice di Sharpe supera la quota di 3,6 da inizio anno, indicando chiaramente come il livello di rendimento, per rischio assunto, sia molto superiore alla media. Il che generalmente indica situazioni di «ipercomprato» La situazione è sicuramente più complessa del previsto: la “crisi Covid” ha senz’altro segnato un nuovo punto di inizio, rimettendo sul tavolo tutte le carte a disposizione.

Dopo 5 anni di politiche monetarie espansive e di tassi intorno allo zero nella speranza di rincorrere l’inflazione, il mondo si trova di fronte ad uno scenario completamente nuovo.

Nel breve periodo, infatti, si registra un aumento dell’inflazione cosiddetta “temporanea” o “da disordine”, effetto diretto della Pandemia: la ripresa degli acquisti rispetto allo scorso anno sta generando inevitabilmente un aumento dei prezzi (con una forte carenza di materie prime) ed una spinta inflattiva che, passato il periodo “caldo”, dovrebbe però stabilizzarsi. Nel medio-lungo periodo, invece, le banche centrali si aspettano una ripresa dell’inflazione cosiddetta “strutturale” (quella degli anni ‘70 per intenderci).

Questo scenario provoca inevitabilmente malumori, con lo spettro di un rallentamento delle politiche monetarie ed un rialzo dei tassi d’interesse che porterebbe ad un rallentamento della crescita dei mercati. Nel prossimo futuro sono questi i due elementi da tenere sotto controllo: crescita dell’inflazione e crescita dei tassi.

Ovviamente questo non significa ridurre drasticamente la componente obbligazionaria ed azionaria dei portafogli (visto che non sappiamo quando tutto questo accadrà). Le banche centrali dovrebbero tenere i tassi ancora intorno allo zero per almeno 2 anni, per non rischiare di rendere vano il lavoro fatto negli ultimi anni.

Ciò significa che per il comparto azionario non è ancora il momento di andare in letargo. Lo stesso vale per il comparto obbligazionario, nel quale le obbligazioni indicizzate all’inflazione e le obbligazioni convertibili continuano a svolgere sempre un ruolo importante.

Data Check:
08 June 2021

Il quadro macroeconomico entro cui l’investitore oggi deve muoversi rimane fondamentalmente coerente agli ultimi aggiornamenti periodici dei presenti modelli. Da una parte, il successo della campagna vaccinale nelle economie sviluppate sta presagendo un ritorno ad una normalità quasi piena nella seconda parte del 2021, mentre verosimilmente il 2022 sarà l’anno del ritorno ad una vita normale. Dall’altra parte, fattori diversi, come i prezzi delle materie prime, l’occupazione che torna verso valori “normali” e l’eventuale pressione salariale maggiore, fanno presagire un livello di inflazione futuro sicuramente maggiore di quello odierno, tanto che molte banche centrali, in primis quella europea, si spingono quasi a definire raggiunto il proprio target di politica monetaria. Questi due fattori fanno si che, nei prezzi di borsa, sia scontato e inglobato già un ritmo di crescita sostenuto, per fine 2021 e 2022, ed un livello di inflazione maggiore del presente: ergo, un’inflazione effettivamente più alta di quella presente non sarà, al momento, pericolosa per gli asset finanziari, perchè già inglobata nei prezzi. Come già abbiamo avuto modo di analizzare nei precedenti report, sugli asset finanziari incidono solo le cd. sorprese inflazionistiche, ma non l’inflazione in quanto tale. Ciò vorrà dire che solo periodi di iperinflazione deprezzano in modo continuo azioni e bond, mentre periodi di inflazione moderata, nel medio termine, hanno impatti meno rilevanti di quanto si creda. Sulla base di ciò, abbiamo modificato le allocazioni del portafoglio base e, sulla base di ciò, crediamo che sia giusto essere “preoccupati” per l’inflazione, ma che sia sbagliato averne il terrore.

Data Check:
05 may 2021

Descrizione:
Nel recente, ultimo, documento pubblicato in tema di asset allocation e Portfolio Management (Inflation Hedging and Portfolgio Engineering) era stata affrontata la questione relativa al «giusto» peso delle azioni in portafoglio, seguendo un approccio non del tutto conforme al Risk Parity, ma che comunque avesse rispettato l’approccio macro top down, mantenendo cioè il portafoglio immune a shift macroeconomici inattesi, ma performante nel lungo periodo. Si era dimostrato come le azioni potessero essere performanti, nel medio periodo, anche in periodi ad inflazione medio/alta, rimanendo invece poco performanti in brevi periodi di tempo caratterizzati dalle famose sorprese inflazionistiche. Stante questo principio, le azioni potevano essere annoverate tra gli asset in grado di performare bene in più del 50% dei contesti di mercato possibili futuri e ciò giustificherebbe, nel nostro approccio, una prevalenza di azioni in portafoglio. Sulla base di queste valutazioni, potrebbe allora essere accettabile una quota di azionario leggermente maggiore, controbilanciata da una presenza di strumenti «rifugio» più alta per contenere i drawdowns (nel nostro modello utilizziamo Treasury, ma è possibile utilizzare anche Opzioni Out Of The Money). Sulla base di queste valutazioni, abbiamo condotto alcune modifiche sperimentali al nostro Case Study modello: l’investitore, in autonomia, potrebbe decidere di seguire queste idee, rispettando comunque il proprio profilo di rischio e il proprio drawdown atteso

Data Check:
07 apr 2021

Descrizione:
Secondo recenti analisi e studi pubblicati da Schroders Investment, le azioni potrebbero essere degli ottimi asset nel medio periodo nell’ambito dell’inflation hedging, ovverosia come strumenti di protezione contro l’inflazione, mentre rimarrebbero asset sottopressione nel breve periodo nei confronti delle famose sorprese inflazionistiche. Ciò conferma quello che abbiamo sempre scritto e mostrato, ovverosia che sono andamenti delle variabili macro sopra o sotto le aspettative degli investitori a determinare andamenti positivi o negativi dei corsi dei mercati finanziari. Pertanto, vista l’attuale condizione, un aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione sopra una certa soglia, nel breve periodo, anche se maggiore di quella che il mercato già incorpora nei suoi prezzi, potrebbe comunque impattare solo nel breve periodo sui corsi azionari. E, di converso, anche sui corsi obbligazionari (su cui comunque, avendo diversificato i nostri modelli in termini di emittenti, duration e strumenti obbligazionari, siamo scarsamente esposti al rischio tasso). Per tali ragioni, sia macroeconomiche che strettamente finanziarie (basti pensare al fatto che, in un contesto a più alta inflazione, si attuerebbe una normale rotazione settoriale che avvantaggerebbe i settori in grado di traslare più facilmente sul consumatore finale un aumento dei costi di produzione), non è detto che, con un documento che a breve uscirà, rivisitando il nostro approccio macro All Seasons, si possa pensare di modificare in futuro l’allocazione dei portafogli.

Data Check:
04 mar 2021

Descrizione:
Gli eventi dell’ultimo mese hanno particolarmente scosso gli investitori, con un colpo abbastanza duro su alcuni segmenti di mercato. In particolare, una ripresa globale generalizzata sempre più vicina e veloce, complici le campagne vaccinali soddisfacenti nei principali paesi anglosassoni, stanno spingendo le borse ad attendere una ripresa economica sostanziosa nella seconda parte dell’anno, specie per i settori tradizionali, che infatti nell’ultimo mese hanno sovra-performato i settori Tech-Growth. Questi aspetti hanno generato ulteriore pressione rialzista sui tassi di interesse, con il Treasury Yields a 10y risalito pericolosamente di oltre 10 basis point. Questo ha portato pressione sui titoli Growth, i quali hanno subito un forte ritracciamento, mentre il mondo Value Tradizionale risaliva la china. Il nostro portafoglio All Weather, nonostante, sul mercato, l’indice VIX sia tornato a livelli «di guardia», ha retto come al solito senza grosse problematiche, spinto comunque da un recupero degli ETF indicizzati all’inflazione e dei titoli Value, perdendo solo lo 0,6% medio rispetto all’ultima rilevazione del mese scorso. In questo contesto, abbiamo operato delle modifiche, riducendo l’esposizione agli asset inflation linked (saliti sopra il 10%) e aumentando di poco le posizioni su oro e Treasury. Attualmente, il nostro portafoglio proprietario rispetta alla perfezione la composizione All Weather scelta e il Risk Parity di fondo.

Data Check:
05 feb 2021

Descrizione:
Il portafoglio proprietario al momento continua ad avere una esposizione alle asset class coerente con gli obiettivi iniziali e coerente dal punto di vista rischio/rendimento: il portafoglio continua a restituire un rendimento molto superiore al rischio assunto, il che potrebbe segnalare una posizione e una situazione di iper-comprato sui mercati finanziari, segnalata anche dai valori oltremodo elevati degli indicatori di efficienza (Sharpe e Sortino). Sulla base di queste valutazioni, avevamo già a dicembre scorso (vedere operazioni precedenti) ridotti il livello di rischio di portafoglio, motivo per il quale al momento non effettuiamo operazioni e manteniamo un’allocazione equilibrata. Resta sotto osservazione la posizione dell’oro, che scende sotto il limite del 20% sul portafoglio proprietario e potrebbe, al prossimo check, essere reintegrata.

Data:
04/01/2021

Descrizione:
Complessivamente, il portafoglio proprietario risulta essere sufficientemente equilibrato e rispetta, dopo gli aggiustamenti eseguiti a metà mese scorso, la logica Risk Parity. Il portafoglio restituisce ancora ottimo rendimento, molto al di sopra del rischio assunto, il che deve mettere in guardia da possibili stati di iper-comprato sulle borse.

Contattare sempre i nostri consulenti per maggiori informazioni circa eventuali aggiustamenti da operare sul proprio portafoglio. Controllare il report FIDA aggiornato per avere contezza delle operazioni effettuate sul portafoglio proprietario.

Data:
14/12/2020

Descrizione:
Sul portafoglio proprietario è stato operato un ribilanciamento (di seguito indicato) che ha interessato il comparto azionario e la quota investita in cash, al fine di riequilibrare il profilo di rischio del portafoglio. Valutare sul proprio portafoglio un ribilanciamento simile sul comparto azionario, cresciuto in modo considerevole nell’ultimo mese, solo se questo supera il 34/35% di portafoglio. Contattare sempre i nostri consulenti per maggiori informazioni.
Controllare il report FIDA aggiornato per avere contezza delle operazioni effettuate sul portafoglio proprietario.

Data:
30/11/2020

Descrizione:
alla luce delle ultime forti crescite dell’azionario e alla luce del rintracciamento dell’oro, valutare, specie sui portafogli più maturi, un possibile ribilanciamento tra queste due asset class. Fare attenzione soprattutto a quei portafogli in cui l’oro ha una quota minore del 15%. Per i portafogli più giovani o per quelli che implementano piani di accumulo, questo ribilanciamento non sarà necessario.

Data:
16/11/2020

Descrizione:
Gli ultimi dieci giorni sono stati caratterizzati da una forte crescita del comparto azionario, mentre abbiamo osservato l’arretramento dell’oro: alcuni portafogli, in funzione della loro data di costruzione, potrebbero richiedere un ribilanciamento tra queste due asset class, riportando le proporzioni ai loro valori iniziali. Se comunque le variazioni rispetto alle percentuali iniziali non superano il 5%, lasciare il portafoglio invariato.
Gli accumuli possono continuare secondo il timing indicato nel report relativo.

Data:
02/11/2020

Descrizione:
La settimana appena trascorsa è stata altamente volatile, la peggiore da marzo 2020, ma ciò ancora non rende necessario ne rimodulazioni straordinarie di portafoglio, ne variazioni dei progetti di accumulo di portafoglio, che continueranno secondo l’ordine cronologico indicato nel report personale.

Se tali correzioni si faranno più forti, si provvederà ad alcuni correttivi che saranno comunicati per tempo.

Al momento, riteniamo che ciò non sia altamente probabile, ma si attesti, come probabilità, tra il 30 e il 35%.

Data:
26/10/2020

Descrizione:
Monitorare il portafoglio, ma per il momento rimanere in attesa di sviluppi. Attenzione ai paesi del portafoglio.

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